Cronache da un manicomio criminale
Edizione dell’Asino 2013
di Dario Stefano Dell’Aquila e Antonio Esposito
prefazione di Assunta Signorelli
190 pgg euro 12,00
Il memoriale di un internato, un video clandestino, gli atti di un’inchiesta e del successivo processo che, tra il 1974 e il 1975, svelano la disumana realtà dei manicomi criminali. La stessa che, quasi 40 anni dopo, emergerà dai video choc girati dalla commissione Marino negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Dario Stefano Dell’Aquila e Antonio Esposito recuperano dagli archivi di un tribunale di provincia una storia dimenticata, drammatica, di straordinaria attualità, che restituisce, come scriveva Foucault, Vite che sono come se non fossero mai esistite, che sopravvivono solo per il fatto di essersi scontrate con un potere determinato ad annientarle o cancellarle, vite che non ci vengono restituite se non per una serie di casi. Vite che, afferma Assunta Signorelli nella prefazione al libro, si snodano come in un racconto dell’orrore: chi legge è coinvolto in un’atmosfera surreale salvo essere violentemente riportato alla realtà quotidiana per un particolare, una sensazione improvvisa. Sono storie, fuori dal tempo e dallo spazio, fissate in un mondo senza legami con il passato e prospettive di futuro. Un mondo che ancora ritroviamo nelle nostre quotidianità.
Dovevano essere chiusi quest’anno. Poi la proroga a marzo 2014, ma si preannuncia come inevitabile un ulteriore slittamento per i ritardi nella costruzione di soluzioni alternative. La definitiva chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari si dilata nel tempo e, come già accaduto per i manicomi civili, si determina un limbo di attesa nel quale, paradossalmente, peggiorano ulteriormente le condizioni e l’abbandono di donne e uomini ristretti in queste strutture. Rapporti e testimonianze video del Comitato europeo per la prevenzione della tortura e della Commissione parlamentare di inchiesta sulla sanità avevano svelato anche al grande pubblico la realtà disumana e degradante di luoghi di reclusione dove la condanna può diventare un ergastolo bianco. Opinione pubblica, associazioni e sindacati hanno avviato una grande campagna nazionale ed è intervenuto finanche il Presidente della Repubblica per chiederne il superamento. Ma ad oggi denunce, rivendicazioni e previsioni legislative restano disattese.
Questo libro indaga le dinamiche e i dispositivi che strutturano gli internamenti manicomiali e la loro immutabile continuità fino ai giorni più recenti. Lo fa attraverso la ricostruzione di una storia del 1974. Si svolge all’interno del manicomio criminale di Aversa. Un internato denuncia gli abusi, le violenze, le morti che qui si ripetono. Un inferno descritto in un memoriale redatto in prima persona, supportato dalle immagini da lui girate clandestinamente tra le mura manicomiali. Un documento straordinario nella sua unicità, dal quale scaturisce un processo che disegna, con le altre testimonianze, i riscontri documentali, le perizie, un universo di sopraffazione e abbrutimento dominato dal sottile sistema di potere e dalla logica di disciplinamento propri di un’istituzione totale. Una testimonianza atroce e attuale, tra passato e presente, di quelli che, nati come “manicomi criminali”, sono oggi chiamati Ospedali Psichiatrici Giudiziari senza però mai riuscire ad accogliere la dimensione della cura, quest’ultima per lo più tradotta nella perversione custodialistica della contenzione fisica e chimica.
“Cronache da un manicomio criminale”, con la pubblicazione integrale del memoriale e la ricostruzione delle vicende che ne sono seguite, restituisce il senso della lotta tutt’ora in corso per la definitiva chiusura di questa istituzione totale.