All’attenzione di Denise Amerini e Stefano Cecconi (vedi)
Noi, che per motivi diversi viviamo nel mondo della Salute Mentale, io sono un familiare, allo stigma ed al pregiudizio siamo abituati, lo viviamo quotidianamente. Ma sappiamo anche come combatterli. Lo stigma ed il pregiudizio nascono, dalla non conoscenza del diverso, del nuovo. Ciò che non si conosce suscita timore per i modi come si presenta. Quello che mi sorprende, è che il pregiudizio ci venga dal Sindacato CGIL. Sono stato iscritto alla CGIL per tutta la mia vita lavorativa e ne ho un ricordo vivo di luogo di incontro e confronto di idee, dibattiti, anche scontri, ma sempre sui temi e mai in forma pregiudiziale. E come si possono chiamare, se non pregiudizio, affermazioni che nascono senza un confronto senza entrare nel merito delle questioni. Il sindacato, la CGIL, deve rappresentare tutti, anche me. Dove è il mio spazio ideale dove poter affermare le ragioni che mi portano a sostenere la proposta di Legge 181, se poi c’è chi si arroga il diritto di dare giudizi definitivi. Ma come dicevo noi siamo abituati al pregiudizio e lavoriamo per eliminarlo o per lo meno per abbassarne il livello di nocività. Nella nota, dopo aver illustrato la grave situazione in cui versano le Istituzioni che si occupano di Salute Mentale, si afferma che la proposta di “Legge 181. Norme per valorizzare, in continuità con la Legge 180/1978, la partecipazione attiva di utenti, familiari, operatori e cittadini nei Servizi di salute mentale e per promuovere buone cure in tutta Italia. ” è Pericolosa e Fuorviante.
Pericolosa: perche offrirebbe ai manicomialisti una sponda per riproporre le loro teorie. E’ noto che in una precedente legislatura l’On. Ciccioli ha tentato di produrre un testo di legge che modificava alcune norme della Legge 180, ma nonostante il partito a cui apparteneva ( Pdl) avesse in Parlamento una larghissima maggioranza non è riuscito a completare l’iter neanche in Commissione ed il Ministro della salute di allora, appartenente al suo stesso partito, aveva pubblicamente espresso parere contrario a quel Disegno di legge. Allora dov’è il timore. A meno che non si pensi che anche all’interno dell’ala progressista vi siano parlamentari che vogliano tornare alla logica dell’esclusione e della reclusione. Questo mi sembra veramente assurdo. In ogni caso la strada tracciata da Basaglia ha lasciato un segno così profondo nella cultura del nostro Paese, per cui sarebbe l’intera Società Civile ad opporsi ad un ritorno indietro.
Fuorviante : perché distrarrebbe le Istituzioni (Governo, Regioni, Asl….) dall’ applicare correttamente la Legge 180. Sono 35 anni che la legge Basaglia vive e le Istituzioni non sono mai state ne distratte ne deresponsabilizzate, eppure coloro che dovevano e devono applicare la Legge 180 o non lo fanno, o lo fanno poco e male, come si afferma nella nota. E’ proprio questa una delle motivazioni più forti che ci spinge ad avanzare la proposta di “Legge 181”, non possiamo permettere che ci siano questi vuoti applicativi, lasciando al caso il diritto di avere una buona cura. Fuorviante ritengo sia accettare che le cose restino in questa situazione malsana, ammettendo implicitamente che se le risorse sono scarse, i Servizi più di così non possono fare.
Questa è una logica inaccettabile e con la proposta Legge 181 avanziamo delle potenziali soluzioni, che sicuramente non saranno la panacea dei problemi della psichiatria, ma non ci vedono inerti di fronte alla sofferenza delle persone.
Ho letto attentamente la relazione della Commissione Parlamentare presieduta dal Senatore Ignazio Marino ed ho trovato delle incredibili affinità con la Proposta di ” Legge 181″, a partire dalla premessa dove si parla di una psichiatria in continua evoluzione e della necessità di adeguare strutture e servizi. Ma sarebbe strumentale citare a proprio vantaggio un termine o una frase. I punti di affinità sono tanti, chi ha interesse può leggere la Relazione Marino, la proposta di Legge 181 e verificarli . Se stenta a trovarli può prendere contatto con il Movimento de ” Le Parole Ritrovate ” ed avremo modo di poterli sottolineare.
Nessuno intende modificare e tantomeno cambiare la Legge 180. Anzi partendo dai pilastri che quella legge ha stabilito, la proposta Legge 181 avanza norme per una sua più completa attuazione, su tutto il territorio nazionale, impegnando operatori, utenti, familiari e cittadini ad una partecipazione attiva per la creazione delle migliori condizioni perché i progetti di cura abbiamo una maggiore efficacia.
Attualmente la psichiatria più che di scomuniche ha bisogno di idee e di collaborazione per uscire dalla situazione di oggettiva difficoltà che tutto il Paese sta vivendo e sarebbe meglio ricercare terreni di incontro piuttosto che erigere muri.
Un cordiale saluto a tutti.
Giovanni Fiori
Associazione di volontariato “Immensa…MENTE” – via Alceste Trionfi, 29/D – 00172 Roma – C.F. 97425930589 – Cell. 3334792424