Gian Luigi Bettoli, Legacoopsociali, nel girare il comunicato della CGIL sulla cosiddetta “proposta di legge 181” (vedi), commenta: “debbo dire di condividere senz’altro quanto vi e’ contenuto (nel documento cgil, non nella proposta di legge!). A costo di finire tra quelli – vedete google – che vengono definiti “ideologici”.
L’esperienza dell’ “emendamento Marino” sugli OPG ci dice che è meglio stare fermi, piuttosto che fare danni. Le vie dell’inferno sono da sempre ammantate di buone intenzioni, e se Marino ha finito per riaprire il vaso di Pandora delle strutture “chiuse”, questa proposta di legge non farà altro che ridare inevitabilmente spazio al “buon senso” di quella parte burocratizzata della sanità pubblica che ha in testa di tutto, escluso che applicare una legge che sta lì dal 1978, e, laddove si e’ voluto applicarla, ha funzionato bene. Ci troveremo al massimo con nuove definizioni delle strutture, degli organismi, delle funzioni, senza che nulla cambi, mettendo la ciliegina sulla torta a qualche disastro, come l’utilizzo “sperimentale” di crimini come l’elettroshock o le porte chiuse nelle strutture”.
1 Comment
Non sono d’accordo sul fatto che se la 180 non viene applicata è meglio stare fermi perché altrimenti potrebbe andare peggio.
Mi sembra un atteggiamento perdente.