Di fronte al tristissimo e doloroso fatto di Salerno (vedi) molti mi chiamano, mi scrivono e mettono sotto accusa (ancora!) la 180: “..di fatti di questo tipo, negli anni dopo Basaglia, ne sono successi a bizzeffe!”. Ancora banalità. Ma che c’azzecca la 180? E le cose che accadevano prima? E ancora: negli Stati Uniti hanno forse la 180? e in Norvegia? e in Francia? In questi paesi i manicomi ci sono, eccome! E i numeri e la qualità dell’allarme sociale sono ben diversi (in peggio) dai nostri.
Sarebbe ora di uscire dai luoghi comuni e di sforzarsi un po’ di più per capire e per battersi.
“Che c’azzecca la 180” per dire che sono stanco di vedere una straordinaria riforma civile e di grande spessore culturale, coprire l’indolenza, la stupidità di psichiatrie e di amministrazioni. Per più di 20 anni, per difendere la legge, abbiamo dovuto abbassare lo sguardo e non vedere le cattive pratiche (per essere gentili). Dobbiamo ora dire la verità! Sulle organizzazioni inefficaci e stupide, sui modelli psichiatrici arcaici e oggettivanti, distanti e respingenti. Sul totale abbandono, di fatto, di ogni sensata programmazione regionale. Ovunque si riducono i servizi, abbandonando di fatto ogni fantasia di salute mentale comunitaria in ragione di psichiatrie ambulatoriali, servizi ospedalieri di diagnosi e cura sempre affollati, blindati e dotati di fasce di contenzione, di così dette strutture riabilitative che altro non sono che costose fabbriche della cronificazione. Nella pratica: spostamenti di ingenti risorse, senza programmazione alcuna, verso privati profit, mercantili e cd sociali. E’ di ieri la notizia che il Presidente della Campania, Caldoro, dichiara di non avere più soldi per pagare i dipendenti delle asl. Mentre un proprietario di larghe cliniche private a Salerno richiede un maggiore finanziamento e un allungamento dei tempi di ricovero. (Lino Renzi era stato ricoverato dal 21 gennaio al 28 di marzo al diagnosi e cura, successivamente, fino a metà giugno, in una di queste strutture private e poi affidato a un CSM!)
Tanto per restare sulla 180: una legge di riforma così radicale che aveva messo in moto le più nere previsioni e le più improbabili Cassandre (suicidi, violenze, omicidi) vede in realtà una diminuzione del fenomeno suicidario (il tasso più basso tra i paesi europei), una diminuzione di crimini per mano “dei pazzi pericolosi”. E’ sempre più chiaro – e ricerche internazionali di peso lo dimostrano inequivocabilmente – la pericolosità, di per sé, non è connessa alla malattia mentale.
A determinare comportamenti allarmanti sono fattori sociali, economici, culturali, relazionali.
Leggendo di Salerno non si può non scorgere la presenza prepotente e rozza di amministrazioni e psichiatrie che da tempo avremmo dovuto abbandonare: ricoveri, farmaci, “strutture”.
Quanto denaro si spende in Campania (ma anche in Lombardia, in Lazio, in Sicilia, in Puglia, …) per strutture di ricovero (dette riabilitative!) a 5.000 €/mese per annientare centinaia di persone?
E cosa insegnano le gloriose Università di Napoli e ora anche di Salerno? Cosa pensa di fare lo straordinario, intelligente, dinamico e ironico sindaco De Luca? Continuerà a firmare ordinanze per dimenticare i suoi concittadini nelle maglie di TSO usati come condanne?
I sindaci vorranno verificare quali destini attendono i loro concittadini dopo la firma dell’ordinanza?
Se ricominciassimo a dire la verità con coraggio, a coltivare discussioni lontano dai luoghi comuni? A denunciare la vergogna dei servizi sporchi e vuoti? Delle contenzioni, delle porte blindate, della violenza delle organizzazioni? Dell’abbandono di ogni speranza di guarigione, sempre possibile? Della negazione sistematica della cittadinanza, della dignità delle persone, dei diritti costituzionali?
Se ricominciassimo a riappropriarci della politica?