mnUn commento in occasione della visita di Marco Cavallo all’ospedale psichiatrico di Castiglione delle Stiviere di Giovanni Rossi

Correva l’anno 2006 quando l’Asino Beppe assunse il patrocinio di Rete 180, la voce di chi sente le voci, e ne divenne il “portavoce” dentro Festivaletteratura.  Sotto l’alto patronato di Beppe, in mezzo a premi Nobel e a scrittori affermati, lanciati dallo slogan “asino chi legge”, poeti incompresi, scrittori di grandi speranze e romanzieri non ancora di grido ebbero la possibilità di presentare le loro opere.

L’ Asino Beppe tornava ogni sera soddisfatto nel suo recinto dietro le stanze della radio, perché anche per quel giorno non aveva escluso nessuno. Nell’immagine lo vediamo in visita alla mensa di Festivaletteratura.

Avendo appreso della venuta di Marco Cavallo nel mantovano ha voluto incontrarlo.

La conversazione ha preso le mosse dalla scuderia dei Gonzaga. La calma imponenza di Morel Favorito, il grigio mantello di Glorioso raffigurati  a palazzo Te.

E poi su su  a volteggiare sino a Pegaso, il più famoso dei cavalli alati ed alla costellazione che da lui prende il nome.

Per scendere rapidamente a terra assieme all’Ippogrifo e a Ronzinante. Così assennati nel tenere con i piedi nella realtà il paladino Orlando e don Chishiotte.

Altro che Cavallo Pazzo. E’ solo grazie ai loro destrieri che quei cavalieri possono uscire di senno senza perdersi per sempre.

Oh, come li capisce Marco Cavallo che tutti gli anni organizza un incontro che si intitola : “impazzire si può”. Ma anche l’Asino Beppe,  che viveva accanto alla radio che da voce a chi sente le voci, si sente in sintonia.

Marco Cavallo si informa sulla sorte di Beppe, dopo che Rete 180 ha smesso di trasmettere, e scopre che vi è stata una piccola rivoluzione, favorita dalla cultura verde. Infatti ora Beppe vive mangiando.

Lo hanno chiamato a tenere rasato un grande prato-giardino. La rivoluzione consiste nel fatto che ora Beppe lavora per gli uomini mangiando, mentre prima sarebbe stato mangiato, stracotto con la polenta o le tagliatelle.

Una “mossa del cavallo” ben diversa da quella classica,  simbolizzata nel gioco degli scacchi, metafora della guerra. Come si ricorderà l’ingresso della cavalleria sconvolse i campi di battaglia. L’arrivo dei cavalli armati, con la loro potenza e velocità era in grado di sorprendere e sgominare le fanterie.

Una triste storia che vide l’assoggettamento del cavallo e degli altri quadrupedi all’esercizio della forza e della violenza, macchine da guerra nonostante la loro indole pacifica e libera. Predatori erano i cavalieri, non i cavalli.

Naturalmente la conversazione ha riguardato l’oggetto della visita di Marco Cavallo : l’ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione ed i progetti reali per superarlo. Marco è rimasto colpito dallo scarto tra le parole magnificanti degli psichiatri che lo dirigono e l’atmosfera che si respira visitando quella struttura.  E’ d’accordo con una delle visitatrici (Lucia Castellano) che ha scritto :” a Castiglione ho respirato certamente un’aria diversa rispetto, ad esempio, a Montelupo Fiorentino e Aversa. Ma e’ un manicomio, con tutto lo strazio della malattia reclusa. E l’odore di istituzione totale. Cambiamo insieme queste realtà, per la sicurezza e la dignità di tutti.”

Ecco cambiare insieme, questo piacerebbe a Marco ed a Beppe, come si fece a Gorizia, a Trieste, a Mantova ed in tanti altri manicomi. Ma c’è un ma. Preoccupa tantissimo Marco Cavallo.

Sentito il progetto, chiavi in mano, degli psichiatri di Castiglione e della Regione Lombardia ritiene che attraverso l’escamotage del superamento dell’OPG si stia progettando il rientro della pericolosità sociale, e del suo controllo, tra le funzioni dei dipartimenti di salute mentale. Infatti  Castiglione è diverso  dagli altri OPG per il fatto che gli operatori sanitari si occupano sia della custodia che della “cura”. Se questo modello fosse esteso  tutti i DSM  la legge 180, senza essere modificata dal Parlamento, verrebbe annullata di fatto.

C’è un cavallo che Marco e Beppe non considerano dei loro, ma piuttosto il frutto dell’astuzia degli uomini. E’ il cavallo di Troia. Di cui il progetto di superamento dell’OPG di Castiglione sembra una ennesima versione.

La parola di oggi è astuzia

Fatevi sentire

dal blog:

http://rossi-mantova.blogautore.repubblica.it/2013/05/22/il-cavallo-di-troia/

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