L’8 febbraio ci siamo incontrati a Viareggio per discutere ed organizzare le giornate del Forum nazionale del 20 e 21 marzo, a Roma.
È stato un incontro importante ed eravamo in tanti, anche venuti da lontano: da Cagliari, da Modena, Ravenna, Trieste, La Spezia, L’Aquila, Bergamo, Brescia, Milano, Mantova, Pavia, oltre alle tante amiche ed amici della Toscana ed in particolare del Forum Versilia che ci ha calorosamente ospitato. Va segnalata la presenza all’incontro qualificata e partecipatadella Cgil nazionale, della Funzione Pubblica Cgil nazionale e della Cgil Lazio.
Tante le riflessioni importanti, tanti i contributi e le proposte.
Si è voluto da molti sottolineare l’attualità generale del documento istitutivo del Forum del 2003, che ancora rappresenta testo di riferimento e di indirizzo. ma si è pure ribadita la necessità di una sua ri-lettura “critica” per evidenziare possibili integrazioni e/o modifiche. La pubblicazione “ a puntate” del documento sul sito del Forum vuole invitare alla sua lettura, ma principalmente alla necessità di riportare le riflessioni fatte. Ci è già arrivata puntuale la riflessione di Luigi Benevelli che pubblichiamo (vedi).
Ci piacerebbe in particolare che il testo fosse letto dai giovani operatori e operatrici dei Servizi di salute mentale e che da questi ci ritornasse una riflessione a partire dalla realtà che vivono nei servizi, come dai mondi dei giovani, professionali e non professionali, che guardano al Forum o che operano in sistemi accanto ai Servizi – dalle radio, alle cooperative sociali, ai gruppi culturali e di studio e quant’altro. Ci augureremmo che da questi mondi e da questi soggetti, possibilmente collegati, possa giungere una presenza strutturata nelle giornate del Forum.
Ci piacerebbe che le persone con esperienza che durante la giornata di Viareggio, e non solo, hanno portato importanti contributi, riguardassero il documento sottolineando quelle parti verso le quali hanno una particolare sensibilità. Già a Viareggio sono state fatte alcune proposte, quali per es. la costituzione di una “autorità” esterna al Dipartimento come organo di vigilanza democratica, in cui siano presenti persone con esperienza, familiari, il sindacato.
Nella giornata molti interventi hanno dichiarato la necessità in premessa di ribadire l’impegno per la centralità e la supremazia di un servizio pubblico sanitario (e sociale) universale, dacché su più fronti in questi ultimi anni questo è messo fortemente in discussione.
Molti interventi hanno ribadito le difficoltà e criticità – di organizzative, culturali, economiche – in cui versano i Servizi della salute mentale nel nostro paese. Forse, in questi dieci anni di vita del Forum non avevamo mai contato un momento così complesso, di arretramento verso culture e pratiche clinico/biologiche/farmacologiche, che orienta i servizi verso l’essere sempre più servizi psichiatrici. Certamente collocazione territoriale di per sé non preserva i servizi dal rischio della deriva “psichiatrica” , dobbiamo reinterrogarci su “cos’è salute mentale”, su cos’è cura, su cosa sono le persone, su quali pratiche per una salute mentale comunitaria.
A tale proposito molti interventi sono tornati sul Programma d’azione approvato dalla Conferenza Stato/Regioni. Di siffatto documento non ne avevamo bisogno! (vedi)
Di contro è stata salutata con soddisfazione e attenzione, nonostante alcuni limiti evidenziati, la Relazione finale della Commissione d’inchiesta sul SSN del 30 gennaio presieduta dal sen. Marino (vedi). In particolare si è sottolineato come la relazione mette fine, speriamo per sempre, all’attribuzione alla legge 180 -di cui da tempo non sentiamo più il bisogno di parlare- di carenze, criticità, assenze di risposte da parte dei Servizi di salute mentale. La relazione inoltre stigmatizza le pratiche coercitive e lesive dei diritti ancora presenti e diffuse nei Servizi, mentre indica la necessità di rafforzare il sistema del lavoro territoriale attraverso i Centri di salute mentale aperti sulla 24 ore e il progetto di cura individualizzato. Importante pure il riconoscimento dell’impegno dei familiari e del valore dell’associazionismo di questi e delle persone con esperienza. Si rimanda all’articolo di Peppe Dell’Acqua sul sito (vedi).
La questione dell’Opg e della sua chiusura, come rappresentativo delle politiche e delle pratiche di un Dsm e come necessità per il compimento definitivo della riforma dell’assistenza psichiatrica in Italia, è stato tema centrale e lo sarà pure nelle giornate del Forum nazionale. E’ stato ribadita l’azione importante di stopopg e indicate le contraddizioni, anche istituzionali, che si stanno determinando a partire dal sequestro dell’Opg di Barcellona Pozzo di Gotto, dalla chiusura degli Opg dichiarata per legge al 1 febbraio -art.3 ter L.9 del febbraio 2012- e che rischiano di aumentare dal 1 aprile, allorchè per legge le misure di sicurezza devono essere eseguite nelle “nuove” strutture sanitarie previste dalla stessa legge.
E’ stato indicata la necessità di riprendere una riflessione sulla cooperazione sociale di tipo A, a cui sono sempre più, e in maniera di norma separata dai Servizi, vengono delegate funzioni del Dipartimento e sulle cooperazione sociale B, che diventa sempre più debole ed assolve con difficoltà sempre crescenti la propria mission di inserimento lavorativo. Appare necessario su tali temi riaprire un confronto con la cooperazione sociale e semmai immaginare un apposito incontro di approfondimento su tali tematiche.
E’ stato posto il tema della formazione degli operatori della salute mentale e ricordato che la Funzione pubblica Cgil nazionale ha riavviato il gruppo nazionale della salute mentale e intende portare avanti, con la Confederazione, un lavoro strutturato su come si lavora nella salute mentale e la proposta di una Conferenza nazionale su lavoro e salute mentale.
Se questi i temi principali affrontati, anche altre le proposte e gli interventi, sulle quali pure ritorneremo. Tra queste vogliamo solo ricordare “la mille miglia della salute mentale” di Fada, il giro dei comprensori abbandonati degli ospedali psichiatrici con Marco Cavallo di Spazzi, le proposte su una comunicazione in salute mentale di Serena Romano.
Da ultimo, la maggioranza dei partecipanti all’incontro di Viareggio ha sottolineato la necessità nel Forum di Roma di ritrovare alleanze, vecchie e nuove, con la politica e di riportare l’attenzione dei politici, in particolare dei nuovi eletti a livello di governo nazionale e regionale, sui temi della salute mentale quale bene comune.
Giovanna Del Giudice
15 febbraio 2013