Non ci sono mai cose buone nella morte accidentale e traumatica di una persona.
Però se una cosa buona c’è da registrare nella morte del signor Andrea Soldi su una panchina di Torino o in un’ambulanza nel caldo di agosto, è il dispiacere dei suoi molti amici.
E’ pure l’indignazione composta e legittima dei molti conoscenti, la barista, il carabiniere pensionato col telefonino, l’impiegato delle Poste, che hanno visto e hanno testimoniato sull’onda dell’affetto.
Ci sono pure i messaggi delle mamme al “lupo buono” ” Ululava come fanno i lupi, Andrea. Lo sapevano i bambini del quartiere, che correvano davanti a lui a imitarlo con il consenso divertito delle mamme tutte in lutto, sabato, davanti alla sua panchina piena di fiori. Maria, Rosa, Giovanna, Rita, Roberta… improvvisano capannelli, lasciano biglietti per il «tenero lupo mannaro»…”.
Ci sono pure i giornali, che hanno scritto a che ora sarebbe stata allestita la camera ardente – nella chiesa vicino alla piazza dove il Sig. Andrea stava di solito, “per consentire ai tanti amici del bar e dei giardinetti frequentati da Andrea di partecipare ai funerali”.
C’è il Sindaco che chiama i familiari, ‘chè così si deve fare in questi casi.
C’è una bella fotografia del signor Andrea che ride al mare.
Persone che in una cosa come questa, una cosa che comunque sia andata non doveva succedere, ricordano con dolore e affetto la persona, mica la malattia che teneva.
Pure l’avvocato dice che ora è tempo di piangere la morte del Sig. Andrea e che per l’accettamento delle responsabilità il tempo è un altro.
Tutte cose eccezionali, mi viene da dire, per uno “schizofrenico”.
Ecco, io credo, le cose che servono per ridurre stigma e discriminazioni.
ps a proposito di persone con schizofrenia e bambini, mi permetto di segnalare questo video che, con altri materiali, usiamo – i miei studenti ed io, per parlare di persone con questo disturbo e stigma