GLI OSPITI DI CASA MATTA PROTAGONISTI DEL FILM DI ENRICO PITZIANTI - FOTO DI ELISABETTA MESSINA
GLI OSPITI DI CASA MATTA PROTAGONISTI DEL FILM DI ENRICO PITZIANTI - FOTO DI ELISABETTA MESSINA

Tre giorni ancora e non avranno più una casa. I sette protagonisti di “Roba da matti”, il film di Enrico Pitzianti nelle sale cinematografiche da venerdì scorso, giovedì dovranno lasciare “Casamatta”, la residenza socio assistenziale nel quartiere di Is Arenas di Quartu nella quale vivono da diciassette anni, seguiti e coccolati dalle operatrici dell’associazione Onlus Asarp. Il contratto d’affitto è scaduto, il proprietario non l’ha voluto rinnovare e, dopo una lunga battaglia giudiziaria, lo sfratto è diventato esecutivo. Se non si troverà un’alternativa, Maria Antonietta, Cenza, Patrizia, Stefano, Sergio, Silvana e Lorenzo, affetti da disagio mentale, non avranno più un tetto sotto cui vivere.

«Come faremo?», allarga le braccia Gisella Trincas, presidente dell’associazione “Asarp Casamatta”, «non possiamo certo restare in mezzo alla strada. Possiamo solo sperare che le cose si risolvano nel migliore dei modi ». Da anni le volontarie cercano un alloggio alternativo. Dal 2009 quando, scaduto il contratto di affitto, il proprietario aveva fatto sapere di non volerlo rinnovare dando un preavviso di sei mesi. L’Asarp aveva intentato una causa legale spiegando che, trattandosi non di una casa qualsiasi ma di una comunità protetta, il preavviso doveva essere di almeno un anno. Una battaglia che ha dato un po’ di tempo in più, ma proprio il 10 marzo, a pochi giorni dall’arrivo nelle sale del film che racconta la scena la vita degli ospiti di Casamatta, è arrivato l’avviso di sfratto esecutivo.

«Purtroppo non è facile trovare una casa che abbia le caratteristiche che cerchiamo», aggiunge Trincas, «servono ampi spazi per far sì che gli ospiti stiano bene». Cioè: due o tre camere doppie di sedici metri quadrati ciascuna e due singole di undici metri, due o tre bagni e soggiorni per 48 metri quadri complessivi, una cucina abitabile e la dispensa. «Siamo preoccupati», dice Trincas, «ma siamo certi che il proprietario ci concederà altro tempo: otto o dieci mesi».

In 17 anni Casamatta non ha avuto l’autorizzazione definitiva perché è un’abitazione civile con le scale che portano al piano superiore. «Questo impedisce di accedere alla retta intera di circa 80 euro», spiega la presidente, «per ognuno degli ospiti c’è una convenzione col Comune di appartenenza e la retta, attualmente, è di circa 46 euro al giorno».

(da L’Unione Sarda)

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