Comincia a piovere e a far freddo.
È tempo di ricominciare. questioni cruciali aspettano di essere affrontate: lo stato dei servizi di salute mentale, le politiche regionali, le psichiatrie delle diagnosi, dei farmaci, della pericolosità, le risorse, le organizzazioni. e poi nel concreto della ns quotidianità la contenzione, le porte sempre chiuse, gli opg dove si muore, gli abbandoni le distanze. Questioni queste che non possono appartenere solo alle persone che vivono il problema o (con pessima espressione) agli addetti ai lavori.
Penso che dovremo cominciare a immaginare un incontro, convegno assemblea. Un incontro del forum nazionale salute mentale.
Il Forum, 9 anni fa, è nato (come forse tutti sanno) dall’urgenza di affrontare la questione delle pratiche. L’urgenza nasceva, allora come oggi, dal vedere l’impoverimento della risposta dei servizi. Dall’evidenza, sempre più insopportabile, di quanto dovevano invece sopportare le persone con disturbo mentale.
Porte chiuse, distanze, assenze, contenzione.
A fronte della forza del cambiamento istituzionale, politico e culturale che comunque si era e si è diffuso in ogni angolo del Paese. Parlammo allora, e sento oggi quanto mai urgente riparlarne, di buone e cattive pratiche. Parlammo allora di dissociazione. Oggi il corrosivo e diffuso impoverimento della discussione, delle culture, degli interrogativi rischia di farci perdere la possibilità di vedere perfino la dissociazione: un paesaggio piatto e senza orizzonti.
Forse è proprio venuto il momento di riconvocare il Forum al più presto.
Le cose che accadono oggi appaiono perfino peggiori di quelle che volevamo affrontare nel 2003.
Peppe Dell’Acqua
E, dal profilo Facebook di Peppe Dell’Acqua (https://www.facebook.com/peppe.dellacqua.3?ref=ts) già i primi commenti:
Maria Vittoria Rossi (Pontinia, LT): All’interno di questo processo involutivo ciò che più colpisce, oltre al drammatico depauperamento dei servizi e all’aumento delle male pratiche, è la divaricazione fra le convinzioni professate da molti e la grande diffusione di pratiche in sé e per sé illecite; diventa sempre più urgente invece passare dalla denuncia degli errori e dalla enunciazione dei buoni principi e delle buone pratiche ad una concreta mobilitazione per realizzare un sistema di tutela della salute mentale all’altezza dei bisogni dei pazienti e delle possibilità di cura oggi a disposizione.
Gianluigi Postini (Bergamo): Ciao Peppe! La nostra è una lotta impari, ma l’importante è non lascirci sopraffare dalla irresponsabile violenza.
Nicoletta Calchi (Milano): Sono la psichiatra mobbizzata del Niguarda. Un anno e mezzo fa sono stati denunciati abusi e violenze entro il dsm suddetto…la cosa è caduta nel vuoto. L’azienda da 2 anni mi impedisce il lavoro…ora, ho letto il tuo pensiero e la proposta di una riunione del forum…mi fa piacere. Ti sottolineo anche la realtà che psichiatri e operatori seguaci del pensiero di Basaglia … non sono accettati dall’istituzione. Anche questo mi sembra una urgenza dato che la psichiatria è gestita da psichiatri…
Silvia d’Autilia (Milano): E riconvochiamolo!!!!!!!!