Un programma che persegue la continuità con il modello culturale e organizzativo di riferimento regionale, in tema di politiche per la salute mentale.
Il Programma della Regione Friuli Venezia Giulia per il superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari prevede per la parte residenziale l’utilizzo della quota a carico dello stato che ammonta a euro 2.532.737,42. Il denaro verrà utilizzato per migliorare l’abitabilità di 3 strutture residenziali e semi residenziali già abitate da persone del territorio che seguono un programma terapeutico riabilitativo. Gli interventi prevedono:
- l’ampliamento di una struttura residenziale del DSM di proprietà dell’Ass n. 6 “Friuli occidentale”, Pordenone, già esistente e sita nel Comune di Maniago, per complessivi 4 posti letto dei 10 totali, da riservare eventualmente all’ospitalità di persone in misura di sicurezza;
- la ristrutturazione di una porzione della struttura sanitaria di accoglienza del DSM di proprietà dell’Ass n. 1 “Triestina”, già esistente e sita nel Comune di Duino Aurisina (TS), per complessivi 2 posti letto da riservare eventualmente a misure di sicurezza per cittadini triestini o goriziani;
- la ristrutturazione di una porzione della struttura sanitaria di accoglienza del DSM di proprietà dell’Ass n. 4 “Medio Friuli”, già esistente e sita nel Comune di Udine, per complessivi 4 posti letto.
I 10 posti letto totali, a livello regionale, come detto sono destinati all’accoglienza di persone, di ambo i sessi, cui sono applicate le misure di sicurezza del ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario (OPG) e dell’assegnazione a Casa di cura e custodia (CCC). Ai sensi della successiva legge 57/2013 la Regione, con quota parte di finanziamento dello Stato, prevede di incrementare la realizzazione di percorsi terapeutico riabilitativi già operativi e di favorire misure alternative all’internamento (e alla residenzialità).
Il costo per gli interventi degli edifici sanitari, che soddisfano il fabbisogno di posti letto complessivo regionale è pari a c.a. 1,5 milioni di euro. La quota residuale di finanziamento, da utilizzare al fine della realizzazione degli interventi ai sensi della legge 57/2013, è pari a circa 1,1 milioni di euro.
Le funzioni di sanità penitenziaria, compresa la materia degli ospedali psichiatrici giudiziari, svolte dal Ministero della Giustizia sono state oggetto di trasferimento ai Servizi sanitari delle Regioni ai sensi di quanto previsto dal DPCM 1 aprile 2008. Sono da tempo attivi nelle carceri regionali interventi dei DSM con differente impegno e intensità che andranno rafforzati e resi più omogenei.
Tenuto conto dell’evoluzione del quadro normativo in tema di trasferimento delle funzioni che attengono la sanità penitenziaria e l’attuazione da parte della Regione FVG dei percorsi alternativi all’OPG, la Regione ha inteso precisare le linee strategiche e l’orientamento delle azioni che intende perseguire. Prende atto che il quadro normativo attuale, in via di ulteriore definizione, disegna un assetto completamente nuovo che può portare a reali garanzie di equità e continuità assistenziale per le persone con disturbi mentali autrici di reato. È del tutto evidente che i provvedimenti normativi richiedono poi l’adozione di una politica attiva di deistituzionalizzazione finalizzata al ridimensionamento, alla regionalizzazione e infine al superamento dell’OPG. Bisogna essere consapevoli che tutto ciò richiede un notevole sforzo di collaborazione interistituzionale a livello nazionale, regionale e locale, tra i vari attori interessati: Magistratura, Amministrazione penitenziaria, Regione, Aziende sanitarie, Enti Locali.
Nel quadro evoluto dei servizi per la salute mentale della Regione è già presente un sistema di buone pratiche sufficientemente consolidate e condivise nei rapporti tra i diversi uffici giudiziari e i servizi per la salute mentale, sia sul versante peritale che organizzativo funzionale, con fondamentale condivisione di prospettive. Tali buone pratiche hanno negli anni costituito una sorta di rete organizzativa diffusa che in misura consistente rende già reale un filtro complessivamente efficace, seppure non assoluto, all’applicazione di misure di sicurezza detentive in OPG o in CCC, permette l’applicazione concordata di misure di sicurezza non detentive e rende più agevole il reinserimento di persone dall’OPG in strutture non specificatamente dedicate, o nel proprio domicilio, assistite dal Centro di salute mentale di riferimento.
Le strategie regionali sul tema specifico sono quindi orientate al contrasto dell’uso esclusivo di soluzioni residenziali, affidate a soggetti esterni e, a volte, estranee al territorio dove vivono le persone, ma intendono, invece, promuovere esperienze di trattamento assertivo di comunità con focus non solo sulle persone attualmente internate in OPG, ma anche, in un’ottica proattiva dei servizi, ovvero agendo sulle persone a rischio di deriva sociale, per le quali si rende più difficile la presa in carico da parte dei servizi.
Pur tuttavia la Regione FVG individua un esiguo numero di persone con problemi di salute mentale autrici di reato, attualmente collocate in OPG fuori regione. E’ importante evidenziare che le medesime sono in carico ai servizi per la salute mentale regionali di competenza territoriale, i quali, in collaborazione con la Magistratura di Sorveglianza, hanno formulato programmi terapeutico riabilitativi finalizzati ad accompagnarle verso situazioni alternative, con tempistiche diverse nel rispetto dei bisogni di cura e riabilitazione di ogni persona.
In conclusione l’orientamento generale delle politiche per la tutela della salute mentale della Regione sono fortemente orientate non solo al superamento degli OPG, ma anche a favorire, attraverso la costruzione di progetti terapeutico riabilitativi individualizzati, risposte che evitino o quantomeno limitino fortemente l’impiego delle stesse strutture sanitarie alternative in via di definizione. Ciò anche nell’ottica delle attese del decreto legge del 31 marzo 2014, n. 52 dove si esplicita che “Il giudice dispone nei confronti dell’infermo di mente l’applicazione di una misura di sicurezza diversa dal ricovero in un ospedale psichiatrico giudiziario, salvo quando sono acquisiti elementi dai quali risulta che ogni altra misura diversa non è idonea ad assicurare cure adeguate ed a fare fronte alla sua pericolosità sociale. Allo stesso modo provvede il magistrato di sorveglianza quando interviene ai sensi dell’articolo 679 del codice di procedura penale”.
Il Servizio sanitario regionale offre di fatto un sistema dipartimentale articolato in Centri di salute mentale aperti, per lo più, sulle 24 ore e dotati di posti letto per l’accoglienza diurna e notturna, in stretto collegamento operativo con il Servizio di Diagnosi e Cura Psichiatrico del Dipartimento di salute mentale. Quando le persone con problemi di salute mentale non possono, per diversi motivi, vivere nella propria abitazione, vengono accolte in strutture residenziali gestite dai DSM, anche in convenzione con Cooperative sociali. Le tipologie di strutture che il Servizio sanitario regionale offre sono le seguenti: gruppi appartamento; comunità ad alta e media intensità terapeutica; appartamenti per l’abitare assistito.
La strategia complessiva che la Regione FVG individua per il superamento degli OPG si sviluppa attraverso le seguenti azioni:
- continuare l’esperienza di buone pratiche sul territorio al fine di prevenire e contrastare l’uso esclusivo di soluzioni residenziali, promuovendo esperienze di trattamento assertivo di comunità, agendo sulle persone a rischio di deriva sociale, per le quali si rende più difficile la presa in carico da parte dei servizi;
- favorire l’impegno dell’intera rete dei servizi con la responsabilizzazione dei Dipartimenti di salute mentale competenti al fine di garantire la continuità della presa in carico;
- utilizzare, quando necessario, come prima fase del percorso di cura e riabilitazione le strutture sanitarie regionali, secondo quanto previsto dalla legge n. 9 del 17 febbraio 2012, prossime ai servizi territoriali della salute mentale, con forte impegno nel reinserimento sociale dei pazienti;
- utilizzare, in dimissione, la rete dei servizi per la salute mentale regionali (Centri di salute mentale sulle 24 h, Centri diurni, gruppi appartamento, comunità) per il prosieguo dei trattamenti e con funzioni di collegamento con i territori e le comunità in cui è previsto il reinserimento sociale.
La Regione FVG, al fine di rispondere ai bisogni complessi e differenziati di un numero seppur esiguo di utenza, ha individuato un programma, come detto, per la ristrutturazione di tre strutture regionali, per un fabbisogno complessivo di 10 posti letto, da destinare anche al trattamento di persone destinatarie di misura di sicurezza detentiva. Un programma di potenziamento e miglioramento di spazi destinati ai servizi per la salute mentale, interni alle su indicate tre strutture, nell’ottica di promuovere percorsi terapeutico riabilitativi e favorire misure alternative all’internamento.
Dette strutture, nel loro complesso, saranno utilizzate in una logica di rete dei servizi regionali per la salute mentale con percorsi differenziati a seconda dell’intensità di assistenza e di cura delle persone accolte. I Centri di salute mentale, aperti sulle 24 h su quasi tutto il territorio regionale, in sinergia con le suddette tre strutture individuate, si faranno carico del percorso di superamento degli OPG, ovvero di: favorire la dimissione e la presa in carico da parte dei DSM di persone attualmente presenti in OPG; limitare l’ingresso di persone in OPG; garantire il trattamento di persone destinatarie di misure di sicurezza detentiva.
(estratto dalla delibera Regione FVG nr. 744/17 aprile 14)