Cari amiche ed amici vi segnalo la tappa di Castiglione delle Stiviere del viaggio di Marco Cavallo con stopOPG con il patrocinio del Comune di Castiglione delle Stiviere.
Giovedì 16 maggio
La carovana automobilistica di Marco Cavallo arriverà in piazza San Lugi e vi sarà il primo momento di accoglienza, davanti al Comune attorno alle 19.
Alle 21 si terrà presso l’AULA del Consiglio Comunale un evento teatrale :
“Dialogo di Marco Cavallo con il Drago di Montelupo e gli internati dell’OPG con Fabrizio Gifuni (il Basaglia televisivo)
“La nave dei folli” di Formattart
Venerdì 17 maggio
Alle 9,30 la carovana di Marco Cavallo di porterà all’OPG (località Ghisiola di Castiglione delle Stiviere)
La delegazione di StopOPG assieme a parlamentari e consiglieri regionali entrerà all’OPG e incontrerà la direzione. Quindi verrà visitata l’attigua comunità Gonzaga.
E’ gradita la vostra partecipazione
Vi segnalo che nell’occasione ho pubblicato su blog http://rossi-mantova.blogautore.repubblica.it/
la seguente lettera a San Luigi Gonzaga:
Caro San Luigi Gonzaga, scrivo a lei che è il patrono di Castiglione delle Stiviere e sovrintende alle opere di carità di quella comunità, che a lei devota, si definisce Aloisiana.
Mi faccia ricordare questa storia, non per lei che la conosce, ma per i miei pochi lettori.
Era il 1890, la Congregazione di Carità Aloisiana formulò l’ipotesi di estendere l’attività del locale ospedale civile (a proposito lo sa vero che da un po’ di anni l’ospedale civile non va tanto bene ed i castiglionesi tutte le volte che possono vanno a farsi curare altrove?) alla cura dei malati di mente delle provincie di Mantova e Brescia, entrambe prive di un manicomio pubblico. Trovato l’appoggio dell’ordine dei Fatebenefratelli (può chiedere a San Juan de Dios, che deve essere dalle sue parti) iniziò l’attività caritatevole verso i malati di mente.
Per sua natura l’attività caritatevole si rivolge a chi ne abbia necessità. Per questo quando Mantova e Brescia aprirono i loro manicomi pubblici, gli aloisiani rivolsero la loro assistenza ad altri che venivano da Padova, Sondrio, La Spezia, Massa e Carrara. E accanto al manicomio aprirono un pellagrosario.
Nel frattempo l’Italia non se la passava tanto bene ed era dominata dalfascismo, che considerava tutti gli altri come potenziali pericolosi. C’era stato anche chi aveva dato veste “scientifica” a queste paranoie. Penso che avrà sentito parlare di Cesare Lombroso, (anche se non credo che sia lì dove si trova lei). E ci fu chi, il ministro guardasigilli Rocco, trasferì il concetto di pericolosità nella legge, era il 1930. Fu allora, durante il fascismo, che la carità degli aloisiani pensò di rivolgersi all’assistenza dei malati di mente pericolosi : i cosiddetti folli-rei.
Ancora una volta ci si propose di sussidiare lo Stato centrale attraverso un’iniziativa locale, territoriale con il vantaggio di poter controllare i risultati dell’intervento caritatevole, ma anche con quello, e col tempo sarebbe stato sempre più evidente, di dare lavoro ai castiglionesi.
Meglio di così! Senza tradire lo spirito aloisiano si sviluppava il benessere economico di centinaia di persone.
O almeno così si pensò finchè non ci fu un certo Franco Basaglia (secondo me lei lì in cielo lo ha conosciuto) che dimostrò che i malati di mente potevano essere curati, purchè si riconoscesse loro la dignità di persona e rimanessero inseriti nel loro contesto di vita. Fu così che l’Italia, tornata ad essere un paese democratico e civile, decise di abolire i manicomi e sostituirli con centri e reti per la salute mentale, diffusi in tutto il territorio, sposando la conoscenza professionale a quella esperienziale delle persone con problemi di salute mentale, che tornavano ad avere voce.
Tuttavia, per una “curiosa dimenticanza”, dei cento manicomi che c’erano,uno rimase. Uno dei due di Castiglione delle Stiviere, l’OPG, quello per i folli-rei.
In giro per l’Italia, per la verità, vi erano altre strutture chiamate OPG. Ma in realtà quelle erano delle carceri, anche molto brutte. Solo uno era un ospedale psichiatrico con tanto di medici ed infermieri che allo stesso tempo volevano curare e custodire, anche se tutti sapevano, dopo Basaglia che la custodia è nemica della cura e viceversa. Pensi che si diceva che “la libertà è terapeutica”.
Caro San Luigi qualche anno fa un gruppo di benemeriti rappresentanti del popolo, guidati da un tale che si chiama Marino (qualcuno esagerando per questo lo vorrebbe fare santo) impose la chiusura degli OPG. In realtà volevano che venissero chiuse le strutture fatiscenti ed umanizzare l’assistenza. E per questo, forse, anche questa volta Castiglione non verrà chiuso, anche se la legge non farebbe eccezioni.
A Castiglione si è detto :” ma noi non c’entriamo con quelle schifezze, perché dovremmo chiudere?”, dimenticando che gli ospedali psichiatrici in Italia erano già stati chiusi dalla legge 180.
La discussione è aperta e varie sono le opinioni e le proposte.
Pensi che persino un cavallo, è azzurro, si chiama Marco andrà a parlare con i suoi concittadini.
La sua è una storia curiosa. Fu costruito, con legno e cartapesta, da Basaglia e dagli internati nel manicomio di Trieste. Ricordava il cavallo che per anni nel manicomio aveva trainato il carretto della biancheria. E divenne il protagonista dell’apertura del manicomio, venendo portato un bel giorno in corteo per la città, dopo aver aperto una breccia nel muro dell’edificio del manicomio. Marco cavallo ha già, in passato, instaurato un dialogo con il Drago, che difendeva le ragioni degli OPG, quelli brutti, e soprattutto con gli ospiti di quei manicomi brutti. Ora verrà a Castiglione, i prossimi 16 e 17 maggio. La sua speranza è quella di trovare tanti cittadini con cui conversare circa i modi migliori per dare continuità allo spirito caritatevole degli aloisiani, nella speranza che non si sia perso nelle nebbie del dover essere economico.
Per favore, caro San Luigi, interceda presso i suoi concittadini, apra loro il cuore e la mente. Li illumini. Ascoltino le ragioni del cavallo azzurro.
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Giovanni Rossi
direttore scientifico QUASM
Associazione Italiana Qualità e Accreditamento in Salute Mentale
Fondatore Rete 180 la voce di chi sente le voci www.rete180.it
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